NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Pubblicato il da RINNOVAPETRIANO

Dalla liberazione alla Repubblica
L’Italia liberata dal fascismo è un paese distrutto nelle infrastrutture e segnato profondamente dalla guerra che ha contrapposto gli italiani della Repubblica di Salò agli italiani delle formazioni partigiane. Ora bisogna ricostruire tutto ciò che è stato distrutto dalla guerra.
In base agli accordi presi, i partiti antifascisti danno vita a un governo guidato da Ferruccio Parri, leader del Partito d’Azione e della resistenza. Subito viene costituita una Consulta nazionale, che ha il compito di vagliare gli atti del governo e di preparare una nuova legge elettorale. Quando il governo Parri naufraga perché non riesce a risolvere la situazione, si forma un nuovo governo di coalizione guidato da De Gasperi, leader della Democrazia cristiana. Lui rimette in moto la macchina dello stato e ottiene il disarmo delle formazioni partigiane ancora attive in alcune regioni del Nord. Vengono fissati per il 2 giugno 1946 il referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea Costituente. Le elezioni sono a suffragio universale maschile e femminile e il 54% dei votanti si esprime per la Repubblica. Umberto II di Savoia parte per l’esilio in Portogallo. Nelle elezioni per la Costituente “vincono” la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista italiano e il Partito Comunista italiano. Il capo provvisorio dello Stato è Enrico De Nicola.
Nel 1947 vengono fissate le condizioni di pace tra l’Italia e gli Alleati, dure e punitive: l’Italia perde le colonie, cede territori a Francia e Iugoslavia (Istria, Venezia Giulia) e deve pagare un’ingente somma. Un altro problema è costituito dalle tendenze autonomiste di alcune parti dello stato; De Gasperi lo risolve attribuendo uno statuto speciale a diverse regioni. Trieste è una città libera, ma i rapporti sono tesi; il confine definitivo sarà sancito nel 1975 con il Trattato di Osimo.
La divisione dell’Europa in due blocchi contrapposti costringe l’Italia a una scelta di campo a favore del blocco occidentale e capitalista. Nel gennaio del 1947 De Gasperi si reca a Washington per tenere colloqui con i leader nordamericani sulla situazione italiana. È convinto che, per uscire dalla grave crisi economica, l’Italia debba ottenere l’aiuto degli USA. I partiti che avevano partecipato alla Resistenza erano comunisti e vogliono che la Repubblica appena nata si avvicini di più alle loro idee, ma non è così: lo scontro con loro diventa inevitabile. Questa politica provoca anche una grave spaccatura all’interno del Partito socialista, i cui partecipanti, guidati da Saragat, lasciano il Partito di Nenni. Il nuovo partito socialdemocratico è a favore delle democrazie occidentali e abbandona l’ideologia marxista. De Gasperi nel maggio del 1947 estromette i comunisti e i socialisti di Nenni e forma un governo composto da una coalizione composta da democristiani, socialdemocratici, liberali e repubblicani. Il leader della Democrazia Cristiana rafforza l’Italia anche con le alleanze. Così l’Italia aderisce al piano Marshall.

La nascita della Costituzione democratica italiana
Con grande saggezza l’attività dell’Assemblea costituente viene tenuta distinta da quella del governo: la prima elabora la nuova Costituzione, mentre il secondo si occupa dei gravi problemi economici. La costituente incarica a una ristretta commissione di elaborare un progetto di Costituzione.
La stesura degli articoli non fu un lavoro facile: fu il risultato di un patto stretto tra i tre partiti maggiori DC, PSI, PCI che avevano su molti punti importanti idee contrapposte. Fu un compromesso ottenuto perché ciascuna delle forze in campo accettò di rinunciare ad alcune delle sue aspirazioni e riuscì a ottenere che altra fossero approvate. Il testo definitivo viene approvato il 22 dicembre 1947; la nuova Costituzione entra in vigore dall’1 gennaio 1948.COSTITUZIONE ITALIANA

 

 





18 GIUGNO 1946 - L'Italia diventa per scelta di popolo ufficialmente una repubblica democratica. L’Assemblea Costituente ha ora il compito di elaborare il testo della Costituzione.

26 GIUGNO 1946 - Il discorso inaugurale di Saragat all’assemblea costituente: ...Fate che il volto di questa repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la democrazia non è soltanto un rapporto fra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide" (Ag. Ansa, ore 12.00)

22 DICEMBRE 1947 - Il presidente proclama solennemente : "L'assemblea approva la costituzione della Repubblica Italiana".
Voti a favore 453,
Voti contro 62.

27 DICEMBRE 1947 - A palazzo Giustiniani, viene firmato l'atto di promulgazione della nuova Carta Costituzionale della Repubblica Italiana che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948.

 

Il presidente della Repubblica Enrico De Nicola mentre firma la nuova Costituzione (1948). Attorno a lui De Gasperi, Saragat e Terracini.

 

 

LA COSTITUZIONE ITALIANA
                      
BREVE STORIA
 

Vittorio Emanuele II re di SardegnaDa un punto di vista istituzionale lo Stato Italiano nasce nel 1861 con l'attribuzione a Vittorio Emanuele II di Savoia, re di Sardegna, il titolo di re d'Italia. E' bene sottolineare che il regno di Sardegna, in quel tempo, comprendeva i territori del Regno di Sardegna, il principato di Piemonte, il ducato di Savoia, il ducato di Genova e la Contea di Nizza. Dunque nel 1861 lo Stato Italiano, adotta lo Statuto Albertino, ovvero lo statuto che era stato Regno di sardegna

 concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Tale statuto resisterà per tutto il periodo fascista e per ulteriori quattro anni. Infatti il 25 luglio 1943, Benito Mussolini perde il potere e il re Vittorio Emanuele III, nomina il maresciallo Pietro Badoglio a presiedere un "regime transitorio" che durerà fino al 2 giugno 1946, data nella quale si svolsero contemporaneamente il referendum su Monarchia o Repubblica e l'elezione dell'Assemblea Costituente. Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) (creato il 9 settembre 1943 viene formato il Comitato di Liberazione Nazionale, formato da un'associazione di partiti e movimenti oppositori al fascismo e composta da rappresentanti del PCI, della DC, del PdA, del PLI, del PSIUP e dei democratici-progressisti (PDL). Dal referendum del 2 giugno 1946, come tutti sappiamo, gli italiani (per la prima volta voteranno anche le donne) sceglieranno, non senza accese contestazioni, la Repubblica. Circa l'elezione dell'assemblea costituente, risultarono eletti 552 costituenti e dunque il 25 giugno 1946 venne insediata l'Assemblea Costituente con presidente Giuseppe Saragat. L'assemblea costituente elesse come primo atto il capo provvisorio dello Stato Enrico de Nicola del PLI che raccolse 396 voti. Questi i voti degli altri membri votati: Cipriano Facchinetti del PRI con 40 voti, Ottavia Penna dell'UQ con 32 voti, Vittorio Emanuele Orlando della sinistra storica con 12 voti, Carlo Sforza del PRI con 2 voti , Alfredo Proja della DC con 1 voto e Alcide De Gasperi della DC con 1 voto. L'Assemblea nominò poi 75 membri della commissione per redigere il testo della Costituzione, con presidente Umberto Terracini (PCI). La commissione terminò il lavoro assegnatole il 12 gennaio 1947 ed il 4 marzo cominciò il dibattito in aula del testo. Il testo definitivo della Costituzione della Repubblica Italiana venne approvato il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.


La Costituzione della Repubblica Italiana

                                Costituzione Italiana - Storia
   I principi fondamentali della costituzione italianaI principi fondamentali (articoli da 1 a 12)
                        Parte I: Diritti e doveri dei cittadini 
   Rapporti civili della costituzione italiana
Titolo I - Rapporti civili
(articoli da 13 a 28) 
   Rapportietico sociali della costituzione italianaTitolo II - Rapporti etico-sociali
(articoli da 29 a 34) 
   Rapporti economici della costituzione italianaTitolo III - Rapporti economici
(articoli da 35 a 47) 
   Rapporti politici della costituzione italianaTitolo IV - Rapporti politici
(articoli da 48 a 54)
                  Parte II: Ordinamento della Repubblica 
   Parlamento della repubblica italiana (artt. 55 - 69)Titolo I - Il Parlamento (articoli da 55 a 69)
   Parlamento della repubblica italiana (artt. 70 - 82)Titolo I - Il Parlamento (articoli da 70 a 82) 
   Presidente della repubblica italianaTitolo II - Il Presidente della Repubblica
(Articoli da 83 a 91) 
   Governo della repubblica italianaTitolo III - Il Governo
(articoli da 92 a 100) 
   La magistratura della repubblica italianaTitolo IV - La magistratura
(articoli da 101 a 113) 
   Gli enti locali della costituzione italiana artt. 114 - 118Titolo V - Le regioni, le provincie, i comuni
(articoli da 114 a 118)
   Gli enti locali della costituzione italiana artt. 119 - 133Titolo V - Le regioni, le provincie, i comuni (articoli da 119 a 133)
   Le garanzie dettate dalla costituzione italianaTitolo VI - Garanzie costituzionali
(articoli da 134 a 139)
   Disposizioni transitorie finali della costituzione italianaDisposizioni transitorie e finali
(I-XVIII)

 

 

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post
G
<br /> Gentili Signore e Signori,<br /> <br /> prima di ogni discussione filosofica bisognerà dire di dovere eliminare la corruzione e le tangenti. Eliminare cioè anche che uno possa diventare Docente Universitario perché ha parenti professori,<br /> o è dentro un partito politico. Questo è molto importante poiché non si mettono da parte solo i ladri, come comunemente si pensa e vorrebbe principalmente l'On.le Di Pietro, quanto, soprattutto, si<br /> ridà SPERANZA a chi ricerca con passione la VERITA'. Non si tratta di arginare delle ruberie. Si tratta invece di una questione di Civiltà. Ma nessun gruppo, nessun partito, può oggi arrivare a<br /> tanto, a farlo. Sono troppo compromessi. Ci vuole un MOVIMENTO DI PENSIERO, tipo quello del ROMANTICISMO che caratterizzò l’’800, e che risulti fondato su qualcosa di fortemente PIACEVOLE sotto il<br /> profilo ontologico-vissuto. Il termine "PIACERE" fa paura alla Chiesa. Preferisce il termine "CONTRIZIONE" unito al nostro intimo desiderio di venire da Lei assolti.<br /> Orbene, di piacevole in senso esistenziale, non esiste altro che la LIBERTA' IN GENERALE , compresa quella di poter morire quando e come si vuole e, ovviamente, la LIBERTA' SESSUALE. Così la<br /> pensava anche Dante con CATONE L'UTICENSE e la sua adorata MARZIA (Pur., I, 28 – 93) a cui, per amore di lei, le concesse il divorzio. Il divorzio può essere anche per SOVRABBONDANZA di amore. E'<br /> una questione ontologica. Questo futuro movimento di riscossa da me auspicato non potrà fondarsi che sull'unione fra PAGANESIMO-CLASSICO e CRISTIANESIMO ma, quest’ultimo, alla maniera, ovviamente,<br /> di CELESTINO V. Nietzshe ne andrebbe fiero. Io trovo un'analogia fra Celestino V e papa Albino Luciani, come fra Bonifacio VIII e papa Giovanni Paolo II. Mi sbaglio? Si tratta di un'opinione<br /> strettamente personale.<br /> Dobbiamo riscoprire il vero paganesimo e il vero cristianesimo, questo è il punto!, entrambi occultati in relazione alle loro vere scienze superiori, o della soggettività in generale. L’auspicato<br /> fenomeno RIVOLUZIONARIO può venire alla luce solo voltandoci bene indietro nella storia a scorgere cosa è stato artatamente, intenzionalmente, o distrattamente, sotterrato o dimenticato, anche<br /> perché noi non ne sapessimo nulla. Questa strada, questo movimento, può iniziare, appunto, solo con l'approfondimento scientifico dell'OPERA di Dante. E' la via più chiara e più semplice. Il Poeta<br /> è riassuntivo dell’ESSENZA del paganesimo e di quella del cristianesimo. Il Poeta è ancora mezzo da conoscere, mi si creda!!!. ROBERTO BENIGNI, un genio!, ma sotto questo profilo, ha fatto peggio<br /> che meglio, poiché a confermato la bontà dell’esegesi tradizionale. Il PD se ne frega, ma è così!!! E' da un PD timoroso della Chiesa privilegiare solo una campana. Che fa la ROSY BINDI?<br /> La metà che ha in mente Dante (Pur., 55-72) è sconosciuta anche per l'avversione della Chiesa all'ASTROLOGIA e alla conoscenza delle altre verità scientifico-medievali superiori: quelle più alte e<br /> fra cui primeggia la pagana FILOSOFIA DI PITAGORA e la cristiana MORALE FILOSOFIA legata alla prima. Questa Chiesa vuole essere l'unica, con la sua PROSOPOPEA, a dire l'ultima parola. Diversamente<br /> perderebbe potere e riaccenderebbe l'antico dualismo fra PROFETI e VESCOVI in cui i primi dovettero soccombere. Il fenomeno risulta chiaramente dall’evoluzione del pensiero moderno: e cioè che sono<br /> state le rivoluzioni laiche a mettere in bocca alla Chiesa la parola giusta,convincente, accattivante. Da sé non l'avrebbe trovata. I veri PROFETI della storia sono dunque stati soprattutto i<br /> movimenti di pensiero laici. Se smettesse di dovere INSEGNARE la Chiesa, come istituzione temporale, perderebbe il controllo sui fedeli, e per questo ha eliminato, quasi perfettamente riuscendoci,<br /> quelle scienze pagane e cristiane inclinanti al PROFETISMO, come, appunto l’Astrologia di Claudio Tolomeo, e la Filosofia di Pitagora tanto cara ad IPAZIA DI ALESSANDRIA. Se la Chiesa avesse<br /> accettato le scienze dal settimo cielo in sù avrebbe dovuto riconoscere in tutti gli uomini, in tutti i cristiani, una completa autonomia nella ricerca della verità. Dante lo sa bene. Egli ha<br /> voluto dichiararsi essere un Profeta, e vuol essere intenzionalmente anche un maestro per noi. Sbaglierà? Egli ha un sentire, un comportamento da esistenzialista: "Peregrino, per le parti quasi<br /> tutte a le quali questa lingua (volgare) si stende, quasi MENDICANDO, sono andato mostrando contra mia voglia la piaga della (s)frotuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere<br /> imputata. Veramente io sono stato legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal VENTO SECCO CHE VAPORA LA DOLOROSA POVERTADE" (Convivio, I, III, 4-5). La colpa,<br /> ovviamente, è di Bonifacio VIII poiché nella SENTENZA di condanna di Dante (27 gennaio 1302) si legge che lui commise il reato di "opposizione al SOMMO PONTEFICE e a Carlo di Valois" e per cui fu<br /> condannato a morte: "IGNE COMBURATUR SIC QUOD MORIATUR" (Michele Barbi, VITA DI DANTE, p.19). Ci se ne era dimenticati? Non è per caso! Ogni RIVOLUZIONARIO dovrebbe aver presente questo passo<br /> autobiografico di Dante.<br /> I nostri STUDENTI, e peggio ancora i loro PROFESSORI universitari, se ne fregano del fatto che si debba far venir fuori tutto DANTE, il Dante autentico, astrologo e pitagorico. Non gli serve, o<br /> immaginano, giustamente, che possa nuocergli. Spie ci sono dappertutto. Ai primi interessa soprattutto il diritto allo studio, un buon voto e uno stipendietto, e ai secondi di pubblicare il loro<br /> librettino. Un famoso, fine, ed onesto professore al più alto livello accademico mi disse: “Caro Ceri, ma perché voler scoprire cose scomode. Son tante le cose da scoprire. Le sue scoperte son<br /> tutte giuste, vere. Anche quella dell'ora di nascita di Dante personaggio la lei intelligentemente ricavata dal dialogo fra Dante e Brunetto Latini, optimus astrologus (Inf., XV, 49-60). Però io<br /> sono malato di cuore; e poi, se un professore avesse voluto fare l'eroe, o il martire, non avrebbe scelto la carriera universitaria!”.<br /> Infatti la strada da me indicata porterebbe a un nuovo movimento moderno e rivoluzionario. Dunque si tratta di una cosa anche molto politico-culturale. Si tratta di studiare cosa nella storia è<br /> stato dimenticato proprio perché scomodo. La palla passa dunque agli INTELLETTUALI, se ne esistono ancora disposti ad amare la verità in quanto portatrice di un inteso PIACERE esistenziale. Il<br /> primo passo è dunque verso la ricerca del PIACERE che tanto allontana la noia e giustifica il vivere.<br /> Il DANTE AUTENTICO? Un pochino, eccolo!!! YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA.<br /> Con un saluto.<br /> F.to Giovangualberto Ceri<br />   <br /> <br /> <br />
Rispondi
G
<br /> Gentilissima Signora,<br /> <br /> nel Film "AGORA'" su IPAZIA - JOHN TOLAND, Ipazia, Editrice Clinamen, Firenze, 2010 - mancano assolutamente i riferimenti ASTROLOGICI: ed è gravissimo!!! Le scuole neoplatoniche dei primi secoli<br /> non erano guidate in tale modo. Il film è stato comunque culturalmente molto utile, se pur, da un punto di vista artistico, criticabile. Comunque ne andrebbero messi in scena altri riguardanti<br /> argomenti simili. L' utilità del film avrebbe potuto essere evidenziata anche da MARINO discepolo di PROCLO, poiché egli racconta che Proclo stesso (Vita Procli, 30: cfr. PROCLUS, Théologie<br /> platonicienne, livre I, par H.D. Saffrey et L.G. Westerink, Paris, Les Belles Lettres, 1968, pp. XXII – XXIII), per aver custodito in casa sua la dea Atena, avrebbe poi rischiato di fare la stessa<br /> fine di Ipazia. Così erano diventate molte sette cristiane una volta finite le prime comunità apostoliche, cioè della DIDACHE'. Alcuni interventi all’epoca del Concilio VATICANO II sembrarono<br /> indicare di dover tornare a queste primissime comunità.<br /> <br /> Fino a Dante, e perciò anche nelle antiche scuole neoplatoniche di Atene e di Alessandria, non esistevano comunque semplici lezioni astronomiche senza riferimenti all'astrologia tolemaica e,<br /> conseguentemente, senza l'identificazione, quanto meno, dei quattro umori, UMIDO, CALDO - fecondi e attivi e perciò nobili e montanti- , e SECCO e FREDDO - distruttivi e passivi e perciò volgari e<br /> volgenti - (Tetrabiblos, I, V, 1-2; I, VIII, 1-2). Anche Dante incentra, sia il viaggio della Commedia, che gli altri episodi simbolici della Vita Nuova e del Convivio sui quattro umori esercitati<br /> dagli astri durante il loro moto (rivoluzioni sinodiche, o aspetti dei pianeti in rapporto col Sole) e peculiarmente sugli umori umido e caldo in quanto, appunto, nobili e montanti (Convivio, IV,<br /> XXIII). Vedere il Link: http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA). Che gli storici e i letterati non ne parlino, e non vogliano prenderne atto, non significa affatto che la realtà non fosse<br /> allora immaginata nel modo da me evidenziato, cioè tutta sussumibile sotto questi quattro umori che, per questo, erano ritenuti universali (Cfr. Par., XXXIII, 7-9).<br /> <br /> Il problema della teorizzazione del movimento ELLITTICO dei pianeti messo in evidenza da Ipazia, a migliore giustificazione delle loro apparenze in cielo, è importante, ricorda la passione per la<br /> ricerca dei neoplatonici, ma la loro passione per la ricerca stessa andava ben oltre questo semplice aspetto astronomico-gravitazionale a noi tanto caro. Essi erano ancor più impegnati nel problema<br /> della spiritualizzazione dell'anima: problema i cui tentativi di risoluzione venivano ugualmente sottoposti ad osservazione scientifica, empirica, sia pure sotto il profilo della soggettività,<br /> cioè, diremmo noi, di una “scienza universale dell’anima in generale” (E. HUSSERL, La Crisi delle scienze europee, § 69).<br /> <br /> I pianeti ontologicamente influenti erano inoltre i primi cinque in base a CLAUDIO TOLOMEO, ma anche a Dante, e andavano gerarchicamente dalla Luna a Marte (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte). La<br /> Luna si immaginava, non a caso, assai vicino alla Terra e alla sua fertilità e l’angelo signore di questo primo e più basso cielo, o pianeta, non per caso è GABRIELE. Le gerarchie angeliche della<br /> cultura cristiana sono ovviamente parto della mentalità di rimonta verso l’Uno, verso il Bene, del mondo platonico e neoplatonico. Non per caso furono meglio messe a fuoco da DIONIGI L’AREOPAGITA<br /> (Atene, I secolo d.C.), come testimonia anche Dante (Par., XXVIII, 130-132) e perciò tali gerarchie già indicando l’angelo Gabriele quale signore del cielo della Luna la quale, per la maggior parte<br /> della gente, così scrive Tolomeo, attraverso il suo novilunio (umido) e plenilunio (caldo), influenza positivamente la fecondazione degli animali e la semina delle piante (Tetrabiblos, I, III, 14).<br /> Questo, per senso, era il mondo neoplatonico.<br /> Ritornando alla neoplatonica Ipazia, sulla Terra esisterebbe, per la Tradizione esoterica, un problema riguardante SATANA: cioè la non volontà di resurrezione quale conseguenza indiretta degli<br /> influssi di incarnazione esercitati dalla Luna sulla Terra.<br /> Al contrario Marte, essendo assai più vicino al più alto dei cieli, ed essendo lontanissimo dalla Terra, darebbe luogo al problema riguardante LUCIFERO: cioè la non volontà di incarnazione.<br /> Il cielo della Luna già presiede alla GRAMMATICA che permette all’essere umano di iniziare ad incarnarsi nella cultura. Il cielo di Marte presiede invece alla MUSICA che permette all’essere umano<br /> di affrontare la morte con convinzione, cioè col superamento di essa stessa: Marte-Musica-Martirio-Morte. Nella sua piena completezza Marte inclina dunque al versamento del sangue per la verità,<br /> mentre la Luna inclina al poter fare incarnare Colui che sarà all’altezza di questo compito, di questa verità-realtà ontologico-vissuta (Convivio, II, XIII, 8; Commedia, Par., XIV, 103-108). Lo<br /> ripeto, questo, per senso, era il mondo neoplatonico da cui Dante fu fortemente influenzato, forse seguendo anche l’arabo Avicenna, o l’ebreo Abramo Ibn Ezra (Avenare).<br /> Ontologicamente, per arrivare a tanto, bisognerà però che prima l'anima discenda dagli influssi dei cieli superiori alla Luna e che si estendono fino al cielo di Marte, per così incarnarsi sulla<br /> Terra. Le aspirazioni dell’anima dovranno vincere la luciferina e simbolica non volontà di incarnazione presente nei cieli superiori: ed è qui che essa può essere aiutata dagli influssi della Luna<br /> andando però incontro poi, una volta incarnatasi sulla Terra, alla satanica non volontà di resurrezione. Ma a risolvere questo ulteriore problema interverrà la potenza di Cristo.<br /> LUCIFERO e SATANA appaiono dunque anche come due campi di forza opposti e necessari, quindi scientificamente utili, alla maturazione dell'uomo completo qualora riescano cristicamente a<br /> crocifiggersi l’uno sull’altro.<br /> Quando allora il nostro allievo dedica ad Ipazia, nell'agorà, la sua musica è simigliante al cielo di Marte e sottostà perciò al problema della non volontà di incarnazione, ovviamente. Ipazia l'ha<br /> capito, e se l’ha capito, quale docente della Scuola, cosa vorrà ancora insegnargli? Potremmo anche ipotizzare che Ipazia non sia mai esistita, però, essendo stata costruita la sua storia, essa<br /> stessa dimostrerebbe, a più forte ragione, che il problema di questi delitti, o assassini, o martirizzazioni, esisteva.<br /> Quando dunque Ipazia contraccambia, nella storia, didatticamente l'omaggio fattole dal suo allievo, regalandogli il suo fazzoletto macchiato del suo mestruo, intanto il simbolo è ovviamente quello<br /> del cielo della Luna, mentre il consiglio non potrà essere che quello di doversi anche lui meglio incarnare. Dunque Ipazia, seguendo i significati astrologici, per il suo regalo legato alla Luna,<br /> consiglierebbe all’allievo di incarnarsi meglio, più completamente, oltre che di continuare, ovviamente, a dedicarsi alla musica. E siamo qui all’inizio e alla fine (Luna-Marte) del tragitto<br /> ontologico dell’essere umano in base agli influssi dei pianeti.<br /> Anche Gesù Cristo si incarnò attraverso gli Uffici del signore del cielo della Luna: l’ANGELO Gabriele, che sarebbe perciò un grave errore chiamare ARCANGELO, come invece si legge anche in alcuni<br /> testi promossi dalla Conferenza Episcopale Italiana.<br /> I due campi di forza della NON VOLONTA' (non volontà di incarnazione per chi si trova in cielo, e a più forte ragione in quello della musica; e non volontà di resurrezione per chi si trova sulla<br /> Terra in conseguenza degli influssi della Luna), per tentazione reciproca danno luogo, ontologicamente, alla Croce di Cristo che, se intesa come simbolo di scienza, diventa e simboleggia la<br /> contemporanea volontà di incarnazione e di resurrezione. Questa è la Croce di Cristo. Cristo, ovvero l'Uomo che insegna la strada della deità, deve diventare infatti potente di incarnazione e di<br /> resurrezione: da qui, appunto, la CROCE DI CRISTO come simbolo, ormai trascurato, di una scienza della soggettività in generale e dell'evoluzione della persona. Questa traiettoria esistenziale<br /> risulta anche dagli insegnamenti, ancorati alla Tradizione, del Filosofo e romanziere francese RAYMOND ABELLIO (cfr. R. ABELLIO, LA STRUCTURE ABSOLUE, Essai de phénoménologie génétique, coll.<br /> Bibliothèque des Idées, Gallimard, Paris, 1965, pp. 23, 244, 333-353, 358, 440, 450-462, 469-475, 519. A pagina 349 egli così scrive, p.e., : “Il cielo è il germe di una terra ideale, ma esso, in<br /> quanto luciferino, dovrà incarnarsi sulla Terra. Non può restare germe. Il campo simbolico di forza luciferino che sta in cielo e quello satanico che viviamo qui sulla terra rendendola un’Inferno,<br /> non si conoscono però come tali e, da qui, l’impotenza a crocifiggersi l’uno sull’altro mancando loro, momentaneamente, una sufficiente reciproca tentazione”, p.349).<br /> Il contraccambio del regalo, MUSICA CONTRO MESTRUO, fatto da IPAZIA punterebbe dunque, considerandolo sotto questo profilo esoterico-scientifico, alla maturazione del suo allievo e, più in<br /> generale, alla realizzazione futura di una terra ideale: la pagana NOVELLA TROIA promessa da Giove a sua figlia Venere mattutina e perciò UMIDA E CALDA (VIRGILIO, Eneide, libro primo, 254-260;<br /> Annibal Caro, 416-421) e, ugualmente, alla realizzazione della cristiana NUOVA GERUSALEMME TERRESTRE.<br /> Ipazia, sotto il profilo scientifico-spirituale, cioè della ricerca della verità è, paradossalmente, già più cristiana dei cristiani e del suo allievo, e dunque non per caso è lei a versare<br /> <br /> <br />
Rispondi
G
<br /> - Al Gentilissimo Signor Presidente della Repubblica Italiana<br /> On.le GIORGIO NAPOLITANO<br /> Potremmo festeggiare insieme la nascita della REPUBBLICA ITALIANA e di DANTE personaggio. I nostri patrioti per l'Unità d'Italia, con Mazzini e Garibaldi, ne andrebbero fieri. La situazione<br /> politico-culturale lo richiederebbe.<br /> Fin dal 1993 ho infatti dimostrato che Dante personaggio è stato fatto nascere, da Dante persona, il MARTEDI' 2 GIUGNO 1265 (Par., XXII, 110 - 117). L'ho dimostrato anche al Convegno Internazionale<br /> su "DANTE E LA SCIENZA" tenutosi a Ravenna nella mattinata del 29 Maggio 1993 con Presidente di Turno il professor CESARE VASOLI dell'ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI che, personalmente, mi dava<br /> ragione. Nessuno mi ha mai smentito, mentre i complimenti più forti mi sono venuti dalle molte lettere inviatemi dal Professor Giorgio Barberi Squarotti.<br /> Il Presidente della Repubblica CARLO AZEGLIO CIAMPI gentilmente mi rispondeva il 12 giugno 2002, con lettera protocollata - Divisione relazione con i cittadini - AC12L777 - AMM/lt. (cfr. You Tube),<br /> al mio lavoro inedito, a Lui inviato, di n. 154 pagine con grafici e documenti storici allegati.<br /> Link: http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA<br /> Perché non si procede ad un PUBBLICO DIBATTITO se mai, per qualcuno, esistessero delle incertezze?<br /> Con deferenti ossequi.<br /> Firenze, 02/ 05/2010<br /> Giovangualberto Ceri<br /> <br /> <br />
Rispondi
G
<br /> - Al Gentilissimo Signor Presidente della Repubblica Italiana<br /> On.le GIORGIO NAPOLITANO<br /> Potremmo festeggiare insieme la nascita della REPUBBLICA ITALIANA e di DANTE personaggio. I nostri patrioti per l'Unità d'Italia, con Mazzini e Garibaldi, ne andrebbero fieri. La situazione<br /> politico-culturale lo richiederebbe.<br /> Fin dal 1993 ho infatti dimostrato che Dante personaggio è stato fatto nascere, da Dante persona, il MARTEDI' 2 GIUGNO 1265 (Par., XXII, 110 - 117). L'ho dimostrato anche al Convegno Internazionale<br /> su "DANTE E LA SCIENZA" tenutosi a Ravenna nella mattinata del 29 Maggio 1993 con Presidente di Turno il professor CESARE VASOLI dell'ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI che, personalmente, mi dava<br /> ragione. Nessuno mi ha mai smentito, mentre i complimenti più forti mi sono venuti dalle molte lettere inviatemi dal Professor Giorgio Barberi Squarotti.<br /> Il Presidente della Repubblica CARLO AZELIO CIAMPI gentilmente mi rispondeva il 12 giugno 2002 con lettera protocollata - Divisione relazione con i cittadini - AC12L777 - AMM/lt. (cfr. You<br /> Tube).<br /> Link: http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA<br /> Con deferenti saluti.<br /> Firenze 30/ 04/2010<br /> Giovangualberto Ceri<br /> <br /> Postato da: Giovangualberto Ceri | 30.04.10 01:21<br /> <br /> <br />
Rispondi
A
<br /> Abbiamo trovato molto interessante il vostro blog e particolarmente vicino ai nostri interessi perciò speriamo di poter collaborare scambiandoci idee, confronti...attraverso visite reciproche ai<br /> nostri blog. Vi aspettiamo quanto prima...<br /> <br /> <br />
Rispondi