INFORMAZIONE: ITALIA DECLASSATA A PAESE SEMILIBERO

Pubblicato il da COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA

UN ESTATE 2009 SINGOLARE PER LA POLITICA ITALIANA, MENTRE IL RESTO DEL MONDO SI INTERROGA E SI IMPEGNA IN CERCA DI SOLUZIONI PER COMBATTERE LA CRISI ECONOMICA, IN ITALIA IMPAZZA IL GOSSIP.
L'INTERESSE DEL GOVERNO SPAZIA TRA IDEE INNOVATIVE COME LA VOLONTA' DI INSERIRE IL DIALETTO NELLE SCUOLE E NEI TG REGIONALI E I SEMPRE PIU' FREQUENTI ATTACCHI ALLE ISTITUZIONI CON MINACCE E QUERELE A CHI OSA DIFFONDERE NOTIZIE NON GRADITE AL GOVERNO.

INTANTO MENTRE IL POPOLINO DORME SONNI BEATI GRAZIE AI PSICOTRANQUILLANTI SOMMINISTRATI IN FORMA VISIVA DALLE TV ITALIANE NON PENSANDO ALLA GRAVITA' DELLA CRISI IL RESTO DEL MONDO CI GUARDA CON PREOCCUPAZIONE E L'INFORMAZIONE ITALIANA PASSA DA LIBERA A SEMILIBERA.

BASTA POCO PER RENDERSI CONTO DELLA SITUAZIONE, PROVATE A SPEGNERE LA TV E ACCENDERE IL PC CERCANDO IN QUALSIASI MOTORE DI RICERCA ALLA VOCE "BERLUSCONI - INFORMAZIONE"

Ho trovato nell'etere alcune notizie sul nostro livello d'informazione.
BASTA POCO ...  solo la volontà di verità!!
MA FORSE IN ITALIA E' STATO TROVATO IL SIERO CHE L'ANNIENTA

Classifica Libertà di Informazione:
Italia declassata a paese semilibero

 

 

 

Freedom House l'organizzazione fondata da Eleanor Roosevelt declassa l'italia per quanto rigurada la libertà di informazione, da paese libero a semilibero.
"Western Europe boasted the highest level of press freedom although Italy slipped into the partly free category with free speech limited by courts and libel laws and concerns over the concentration of media ownershi."
Siamo l'unico paese dell'Europa occidentale. Le riflessioni sull'argomento sono tante e lontane nel tempo
Solo la politica di oggi tace e serve, il conflitto di interessi è problema serio, destruttura la democrazia allontanando il popolo dai problemi della nazione, dalla cosa pubblica, oscurando la metastasi della corruzione e del malaffare che detta legge in Parlamento poi scrive sul Corriere e manda in onda su Rai Uno.
Non è la prima volta che ungiudizio tanto negativo giunge nei confronti del "bel paese" di Silvio Berlusconi, molto più accentratore\dittatore che statista o premier d'avanguardia .
Eppure uomini e donne, cittadini dì ogni rango, giornalisti magistrati e politici più volte hanno lanciato l'allarme ma la nostra cecità ha trovato radici forti nell'illusionismo mediatico, nel disinteresse generale dalla cosa pubblica, nella noiosità degli argomenti di intesse morale, democratico, nazionale.
"Siamo ben oltre le leggi ad personam e l'assedio alla libera informazione. Siamo all'anno zero della legalità, al deserto dei diritti. È in atto un tale meccanismo di assuefazione che neanche ce ne accorgiamo.... Il diritto all'informazione non è dei giornalisti ma dei cittadini"
Parola di Antonio Ingroia, pm antimafia a Palermo, durante un congresso di sinistra democratica nel giugno 2008.
Anche dall'estero è stata mostrata riluttanza in merito all'anomalia italiana, come dimenticare (dopo averla vista) l'intervista di Wide Angle a Alexander Stille giornalista del New York Times :
"...il controllo sulla televisione si traduce in voti e potere in una misura che dovrebbe far preoccupare chiunque".."Ciò che fa di Berlusconi una figura interessante e importante è che personifica in modo estremo questioni che esistono in ogni democrazia moderna in ogni società inclusa quella americana.Denaro media e potere politico sono strettamente correlati. LUI HA CAPITO MEGLIO DI QUALSIASI ALTRO POLITICO, CHE SE UNA COSA NON APPARE IN TELEVISIONE NON ESISTE.

FONTE - http://www.liberamenteservice.it/_italia_declassata_a_paese_semilibero.html

 




 

 

Libertà di stampa?
L'Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud
"Reporter Sans Frontières"
www.rsf.fr

Reporter sens frontière (Rsf) ha pubblicato la prima classifica mondiale della libertà di stampa e non sono mancate le sorprese. Innanzitutto va rilevato che, pluralismo e libertà nella diffusione delle notizie non sono una prerogativa dei paesi più ricchi e sviluppati. Basti pensare che il Costa Rica precede in classifica gli Stati Uniti e diverse nazioni europee. L'Italia, a causa dell'irrisolto conflitto di interessi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si piazza al quarantesimo posto, superata da paesi latinoamericani come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre che da Stati africani come Benin, Sudafrica e Namibia. La maglia nera dei peggiori del gruppo spetta a tre nazioni asiatiche: Corea del Nord, Cina e Myanmar. In fondo alla classifica figurano anche la maggior parte dei paesi arabi, a partire da Libia, Tunisia e Iraq, dove è semplicemente impensabile che un giornale o una testata radiotelevisiva possa criticare il capo dello Stato o l'operato del governo. R.s.f. assegna invece buoni voti ad alcune realtà africane come Benin, Sudafrica, Mali, Namibia e Senegal, tutte collocate nelle prime cinquanta posizioni e in condizione di vantare una reale libertà di stampa. I peggiori nell'Africa nera risultano essere Eritrea (132ma), Zimbawe (123mo), Guinea Equatoriale (117ma), Mauritania (115ma) e dal 109mo al 105mo posto, Liberia, Rwanda, Etiopia e Sudan. (Reporters sens frontiéres).

Posizione  Paese  Note

1  Finlandia   0,50
-  Islanda   0,50
-  Norvegia   0,50
-  Paesi Bassi  0,50
5  Canada   0,75
6  Irlanda  1,00
7  Germania   1,50
-  Portogallo   1,50
-  Suecia   1,50
10  Danimarca                 3,00
11  Francia   3,25
12  Australia   3,50
-  Belgio  3,50
14  Slovenia   4,00
15  Costa Rica    4,25
-  Svizzera   4,25
17  Stati Uniti   4,75
18  Hong Kong   4,83
19  Grecia   5,00
20  Equador   5,50
21  Benin   6,00
-  Inghilterra   6,00
-  Uruguay   6,00
24  Cile  6,50
-  Ungheria  6,50
26  Africa del Sud  7,50
-  Austria   7,50
-  Giappone   7,50
29  Spagna  7,75
-  Polonia   7,75
31  Namibia   8,00
32  Paraguay   8,50
33  Croazia   8,75
-  El Salvador  8,75
35  Taiwan   9,00
36  Mauricio   9,50
-  Perú  9,50
38  Bulgaria   9,75
39  Corea del Sud 10,50
40  Italia   11,00
41  Repubblica Ceca  11,25
42  Argentina   12,00
43  Bosnia-Erzegovina  12,50
-  Mali   12,50
45  Romania   13,25
46  Capo Verde  13,75
47  Senegal   14,00
48  Bolivia   14,50
49  Nigeria   15,50
-  Panama   15,50
51  Sri Lanka   15,75
52  Uganda   17,00
53  Niger   18,50
54  Brasile  18,75
55  Costa de Marfil  19,00
56  Libano   19,67
57  Indonesia   20,00
58  Comoras   20,50
-  Gabon   20,50
60  Yugoslavia  20,75
-  Seychelles                  20,75
62  Tanzania   21,25
63  Repubblica africana 21,50
64  Gambia   22,50
65  Madagascar  22,75
-  Tailandia   22,75
67  Bahrein   23,00
-  Ghana   23,00
69  Congo   23,17
70  Mozambico  23,50
 Posizione   Paese                      Note 
71  Cambogia   24,25
72  Burundi   24,50
-  Mongolia   24,50
-  Sierra Leone 24,50
75  Kenya  24,75
-  Messico   24,75
77  Venezuela   25,00
78  Kuwait   25,50
79  Guinea   26,00
80  India   26,50
81  Zambia   26,75
82  Palestina   27,00
83  Guatemala  27,25
84  Malaui   27,67
85  Burkina Faso  27,75
86  Tayikistán   28,25
87  Chad   28,75
88  Camerun   28,83
89  Marruecos   29,00
-  Filippine   29,00
-  Suazilandia  29,00
92  Israele  30,00
93  Angola   30,17
94  Guinea-Bissau  30,25
95  Algeria    31,00
96  Yibuti   31,25
97  Togo   31,50
98  Kirguizistán  31,75
99  Giordania  33,50
-  Turchia   33,50
101  Azerbaiyán  34,50
-  Egitto  34,50
103  Yemen   34,75
104  Afghanistan  35,50
105  Sudan  36,00
106  Haiti  36,50
107  Etiopia  37,50
-  Ruanda   37,50
109  Liberia   37,75
110  Malesia   37,83
111  Brunei   38,00
112  Ucraina   40,00
113  Repubblica Congo  40,75
114  Colombia   40,83
115  Mauritania   41,33
116  Kazajistán   42,00
117  Guinea Ecuatoriale  42,75
118  Bangladesh  43,75
119  Pakistan   44,67
120  Uzbekistán  45,00
121  Russia   48,00
122  Iran   48,25
-  Zimbawe   48,25
124  Bielorrusia                  52,17
125  Arabia Saudita 62,50
126  Siria   62,83
127  Nepal   63,00
128  Túnez   67,75
129  Libia   72,50
130  Iraq  79,00
131  Vietnam   81,25
132  Eritrea   83,67
133  Laos   89,00
134  Cuba   90,25
135  Buthan   90,75
136  Turkmenistán  91,50
137  Birmania   96,83
138  Cina   97,00
139  Corea del Nord  97,50
 

 
FONTE - www.disinformazione.it

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